martedì 26 ottobre 2021

Tango argentino - Goran Paskaljevic

Nikola, un ragazzino, figlio di un musicista insegnante (Miki Manojlovic) e una madre che vuole partire, si prende sulle spalle le responsabilità che gli riversano i genitori, e fa il "badante" per dei vecchi, che quasi lo adottano,

un film serio e divertente, Goran Paskaljevic sa come si fa.

Nikola è bravissimo, cresce in quei mesi, diventa un ometto e anche amico di un bravo cane.

non è un capolavoro, ma si vede benissimo.

buona visione - Ismaele



QUI il film completo parte  1

QUI il film completo parte  2

 

 

 

"Ambientato in Serbia e Montenegro prima che arrivasse la guerra a distruggere luoghi ed anime della gente, il film di Paskaljvic è quasi un canto alla solidarietà che può unire i vecchi che vengono cacciati dalla vita quando liberi da obblighi incominciano a godersela, e i bambini che per essere accettati da un mondo di adulti indifferenti, si rendono utili per non spezzare l'esile filo che li unisce ai propri genitori. Nikola (ancora Nikola Zarcovic) è un bambino adulto di dieci anni: è quello che assisterà gli anziani al posto di sua madre, e che, in una sorte di canto corale, riunirà tutti i vecchi, spazzando via dalla loro vita la solitudine e, soprattutto il senso dell'inutilità. Conoscerà il mare e l'ebrezza, saprà della morte. Interpretato da Mija Aleksic, Mica Tonic, Rahela Ferari e Pepi Lakovic. 'Tango argentino' è, purtroppo uno di quei bellissimi film che si vedono solo ai festival, o, al più, fortuna volendo, in qualche rassegna sperduta, in fondo a un cinema, in fondo al viale, girando a destra, tre scalini, e sei arrivato." (Victoria Palant, 'Rivista del Cinematografo')

"'Tango Argentino', prodotto a Belgrado nel 1992 (assieme ad altri tredici film) è stato presentato nella sezione 'Finestra sulle immagini' senza bandiera e forse proprio per i problemi bellici non ha fatto la sua comparsa tra i film in concorso. Esso nasce da precise premesse del regista Goran Paskaljevic: 'immerso nel caos che mi circonda, mi chiedo se valga ancora la pena di dedicarsi all'arte. Qualcosa mi dice di sì: ne vale ancora la pena...'. Vedendolo, possiamo constatare come l'indiscutibile spiritualità e sensibilità non tradiscono i propositi dell'autore. E' una pagina di speranza in un mondo di forte tensione e sofferenze." (Nicoletta De Bellis, 'Comunicazione di Massa')

"Le chiavi di lettura del film sono molteplici. Innanzitutto si tratta di una recita agrodolce su due dei tanti problemi comuni alle società contemporanee nello specifico dei rapporti interpersonali. Per un verso la messa in crisi del focolare domestico a causa del complicarsi dell'esistenza quotidiana, spesso stravolta da mitologie yuppies e maschiliste; assai eloquente è l'episodio della scappatella, del tutto gratuita e per giunta finita col naso rotto, del marito con la grassona, quasi a dimostrare il ruolo precario del matrimonio e della mercificazione sessuale. Per l'altro verso emerge ancor più drammaticamente il discorso sulla terza età. Anche in questo caso una scena basta forse a riassumere l'intera questione: dopo sette anni di silenzio, arriva all'improvviso, con due infermieri il figlio di Julio, per condurre quest'ultimo alla casa di riposo all'unico scopo di procurarsi l'alloggio paterno. In un mondo in cui sembra non esserci più posto per gli anziani, anche per i giovanissimi non si prospetta un avvenire sereno e tranquillo." (Guido Michelone, 'Attualità Cinematografiche')

da qui

 

Tango Argentino is a Coming-of-Age film from Serbia charged with emotion and a story that gradually charms and captivates its viewers with its wonderful messages – the most important of which are a love of life and the importance of kindness…

da qui

 

Tango Argentino is a really good drama. The story is an emotional one that  The tone is sad, but also happy. The first half introduces us to the lead character's unglamorous life, but things are never so dour that you lose hope or feel like drowning your sorrows with a keg of booze. Things pick up in the second half, and while things are never super happy, the tone remains consistent, as well as funny in places.

The characters are very well crafted here. Nikola is a great protagonist, mature and likeable. He's still a boy, but he says and thinks in such adult ways sometimes because of all these responsibilities that have been thrust upon him so unfairly. There are often times where he's more responsible than his parents! Onto them, they are a couple of prize assholes! They're not gonna win any awards for best parents of the year. The mother is somewhat inattentive and resigned, not actively bad but is sill fine leaving her son all these tough jobs. The father meanwhile is a lazy dope (and yet has four jobs!) and a loser, who can't keep it in his pants. He's rubbish at making excuses, keeping appointments, and smooth talking. What I like about the characterisation here though is that while these two aren't the best, they're not presented as one-dimensionally bad either. They come across as convincingly human as a result…

da qui

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