sabato 17 novembre 2018

Widows - Eredità criminale - Steve McQueen

protagoniste sono le donne, i loro compagni, mariti e fidanzati sono morti dopo una rapina andata male, non lasciano niente, tranne un misterioso e utilissimo quaderno, nelle mani di Veronica.
Steve McQueen gira di nuovo un film negli Usa, dopo 12 anni schiavo.
e i neri sono protagonisti, nel bene (poco) e nel male, male condiviso con i bianchi, sete di potere e sopratutto di denaro sono i primi comandamenti, per tutti, o quasi.
qui delle ladre rubano ai ladri, senza esclusione di colpi, e non mancano i colpi di scena.
e una parte di quei soldi serviranno a ricordare Marcus, giovane nero ucciso da un assassino bianco in divisa.
sembra un film d'evasione, in realtà razzismo, corruzione, omicidi lo fanno diventare per lunghi tratti un film politico.
un film di Steve McQueen  non si può perdere, questo è sicuro.
buona visione al cinema - Ismaele






…il film si compone di numerosi momenti intensi e cinematograficamente d’effetto, come si può capire fin dalla prima scena, realizzata con un montaggio che incrocia la quiete del contesto domestico dei protagonisti con la tempesta della rapina che finirà per sconvolgerlo. Ma è una forza che intende colpire la testa dello spettatore, risparmiandogli la pancia e lasciandogli così la lucidità per cogliere non soltanto la qualità della sceneggiatura o i virtuosismi tecnici della regia, ma anche le implicazioni psicologiche legate all’importanza dei ruoli femminili e, immancabilmente, al tema del conflitto razziale. E’ il dosaggio magistrale di questi ingredienti a far sì che Widows – Eredità criminale, pur raccontando poco di originale, costituisca un film superiore alla media: qualcosa più di un thriller, senza però deviare dalla componente primaria del genere, ovvero la capacità di avvincere lo spettatore attraverso i classici elementi di trama, tensione, azione e colpi di scena. Steve McQueen è dunque riuscito a conciliare film d’autore e film per il pubblico, che viene sollecitato alle stesse riflessioni di tante altre pellicole in modo avvincente anziché tedioso…

Fantastici poi i primi piani sul predicatore nero, geniale imbonitore di folle interpretato con rara intensità da Jon Michael Hill. Anche nelle scene di violenza, perpetrate per lo più dal fratello di Jamal, il feroce e psicopatico Jatemme, c'è un'esibizione di sadismo raggelante, che non ha nulla dei ridanciani eccessi del pulp. Il film infatti in America ha avuto il codice di censura R, che impedisce ai minori di 17 anni di entrare senza l'accompagnamento dei genitori…

Le vedove dei membri nemmeno si conoscevano, sono donne diverse con idee, obiettivi e vite diverse, alcune di queste però sono messe in seria difficoltà dalla scomparsa degli uomini che frequentavano o con i quali avevano avuto dei figli. La soluzione è il libretto di uno di loro, il capo, sul quale sono appuntati tutti i dettagli del prossimo colpo, un’operazione molto facile per la quale tutto è già stato organizzato. Basta metterla in pratica.
Questo spunto nelle mani di chiunque altro sarebbe diventato una commedia o sarebbe stato quantomeno irresistibile dargli venature ironiche (donne non avvezze al crimine che devono diventare criminali e fare cose da uomini non essendo pronte, allenate o preparate). Steve McQueen invece ne fa un film grave, serio e ponderato, che affonda le mani nelle viscere di una ognuna di queste donne, uno in cui i momenti più leggeri suonano fuori posto (ed è incredibile che i personaggi stessi se ne accorgano). Quello che è accaduto è una tragedia e quest’idea del colpo potrebbe peggiorare tutto, non unirà nessuno, non creerà un gruppo di amiche ma deve salvare la vita a tutte.
Dall’altra parte c’è anche una storia di bianco e un nero. C’è un candidato al consiglio comunale membro di una famiglia ricca storicamente esponente della politica locale potrebbe non essere eletto. Il distretto cui fa riferimento è stato ridisegnato e ora include nuove zone. C’è un nuovo avversario, un nero, che ne vuole approfittare. Sembra la rivincita della classe popolare sull’élite bianca ma il nero è un ex gangster che vuole ripulire i suoi affari senza interromperli grazie all’ascesa politica. Le due storie si uniranno ad un certo punto con un punto di contatto non difficile da immaginare…

Nessun commento:

Posta un commento