lunedì 26 novembre 2018

Il vizio della speranza - Edoardo De Angelis

Maria ha un solo amico, un cane. 
svolge un lavoro strano e terribile, il corriere di donne che vengono pagate per vendere il bambino che hanno cresciuto dentro, in un posto che sembra un girone dantesco, buio, triste, popolato di diavoli e poveri diavoli.
ci sono pochi uomini nel film, uno è quello che Maria sceglie per essere il padre del bambino, un uomo buono, diverso dagli altri.
Maria scopre che si può cambiare, e mai più farà il corriere, porta con sé anche una bambina nera disabile, la porterà in un mondo diverso, dove la speranza è un lusso e un vizio.
Edoardo De Angelis è anche il regista di Indivisibili, filmato nello stesso girone.
Maria è un attrice straordinaria, e l'ultima immagina sembra presa da un quadro della famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria.
un film da non perdere - Ismaele



De Angelis si sofferma a lungo, intimamente, sul suo volto indurito; e contemporaneamente esplora, attraverso lunghi piani sequenza, una scenografia quasi astratta nella sua crudeltà: il grigio pallore del cielo, il collasso architettonico, le insegne al neon che brillano su un vuoto monocromo. Non è realista, il cinema di De Angelis: è un cinema che ambisce alla spiritualità metaforica, persino ad un impressionismo “pittorico”: Maria e la natura morente sono segni; questa è la cifra distintiva di De Angelis, la sua qualità non da tutti apprezzata…

Il calvario di Maria (De Angelis non teme certo né la metafora, né l'allegoria...), che decide di portare avanti una gravidanza da lei negata ad altre donne è, “scandalosamente”, il segno di un mondo che non vuole morire, ancora. Una questione di “fede”, cui De Angelis presta il suo gesto cinematografico, a tratti turgido, a tratti lirico, che si scioglie in un'impressionante epifania finale. 
Il vizio della speranza affonda le mani in una materia incandescente e lo fa con una folle fiducia nel potere del melodramma. Il Delta diventa uno Stige attraversato da anime disperate, che sperano ancora di potere iniziare a vivere lungo i suoi argini. Edoardo De Angelis compone con Il vizio della speranza il suo film più potente e riuscito; nel quale le componenti noir di Perez e quelle melò di Indivisibili si fondono dando vita a un autentico luogo di cinema…

Lungo il fiume scorre il tempo di Maria, il cappuccio sulla testa e il passo risoluto. Un’esistenza trascorsa un giorno alla volta senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio di una donna ingioiellata. Insieme al suo pitbull, Maria traghetta sul fiume donne incinte, in quello che sembra un purgatorio senza fine.
È proprio a questa donna che la speranza un giorno tornerà a far visita, nella sua forma più ancestrale e potente, miracolosa come la vita stessa. Perché restare umani è la più grande delle rivoluzioni…

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