sabato 15 settembre 2018

7 psicopatici - Martin McDonagh

un filmetto divertente, basato su interpretazioni di grandi attori, che danni valore aggiunto (anche senza aggiunto).
fra In Bruges e Tre manifesti... ci sta.
buona visione - Ismaele






…Se però il rapporto uomo-sorte resta pressoché invariato, così come d'altronde il legame con l'alcol, fattore onnipresente, e un certo gusto per il grottesco, il bizzarro, il dettaglio weird, il regista aggiunge a "7 psicopatici" una non trascurabile dose di autoironia che, pur senza sottrarre nulla all'originaria visione ironica, rassegnata e disincantata del mondo, si adegua meglio al gioco del metacinema, fluidificando i tanti, rischiosi incroci tra il piano reale e il piano finzionale. Quest'ultimo, avanzando sulla base di uno stralunato disegno aneddotico, spesso si sovrappone alla vicenda principale, a volte addirittura riducendola a semplice cornice (come nel caso del bellissimo racconto di Zachariah - un monumentale Tom Waits - o dell'improbabile vicenda del prete vietnamita).
Forse il difetto più rilevante di "7 psicopatici" è una tendenza alla prolissità che, specialmente nel corpo centrale della pellicola, frena un po' la tensione e il ritmo. Ma, in fin dei conti, anche le varie lungaggini possono esser lette come strambe specificità di questo fluviale esperimento di cinema dell'assurdo che non può non intrattenere (dall'inizio al doppio finale con sparatoria) perché, per dirla con Hans/Christopher Walken, "insomma... è stratificato!".

…Nonostante quindi 7 psicopatici alla fine non abbia la forza, la chiarezza d'intenti e la determinazione di In Bruges, pur mantenendo una visione di mondo e una volontà di mostrare e raccontare storie e personaggi in maniera inedita, rimane indubitabilmente uno dei migliori film della stagione. Perchè anche al netto dei suoi difetti, e ancora una volta, Martin McDonagh riesce lo stesso nel corso del film, con un crescendo di sorprese spiazzanti, a portare ogni singolo spettatore in una zona di se stesso mai esplorata. E' quella parte che, per l'appunto, mescola il massimo dell'empatia e della pietà con il massimo del disprezzo ridicolo e del distacco umoristico, una combinazione di sensazioni particolare e stimolante, capace di generare idee, pensieri e consapevolezze nuove.
Una vera opera d'arte.

Attorniato, come detto, da un manipolo sceltissimo di teste e facce grandiose e memorabili (impossibile descriverli tutti, tra l’impareggiabile Tom Waits con in braccio un coniglio bianco che accarezza sempre, l’immenso Christopher Walken mistico e inquietante, lo “specialista” Woody Harrelson sempre divertentissimo e più che a suo agio in una parte da squilibrato, e lo psicopatico N. 1, Sam Rockwell, semplicemente fantastico), McDonagh evita il pericolo farsa e crea un componimento credibile, per quanto folle, e sicuramente personale, autentico. Tra l’altro avrà pur “suggerito” qualcosa di suo al protagonista, Marty, interpretato da Colin Farrell (bravo pure lui, si vede che cotanta compagnia lo ha stimolato).
In conclusione, Seven Psychopaths è sì un progetto ambizioso che si presta a più livelli di lettura, e certo non è di facilissima collocazione e comprensione (chi si aspetta un action-pulp puro rimarrà deluso), però possiede una carica vitale, a tratti alquanto originale, che lo rende irresistibile.

The film fails to be cohesive, its rant against violence by being ultra-violent goes nowhere, its cartoonish take on Hollywood is shallow and the humor was too silly to hit my funny bone, but it takes a few choice whacks at writers who try too hard to fit into the Hollywood system and thereby forget about scripting anything literary (like this film!). A talented cast seems wasted on a story line that wants to say something important but can only utter unconvincing cliched bromides such as violence begets violence and that Hollywood films need for their action pictures to have inevitable bloody endings to thrill an audience. Now Tarantino can pull off a queasy film like this and make it seem right, while McDonagh has too much the heavy hand to pull off a Tarantino-esque film. In my view, if it weren't for the star-filled cast this would be a straight to cable flick. You might like this film better if you think exploding heads is a funny bit and that weird equals funny.

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