lunedì 3 luglio 2017

D'Ardennen (Le Ardenne - Oltre i confini dell'amore) - Robin Pront


Inizia come un film alla Dardenne (qualcuno può immaginare il titolo come un omaggio ai due fratelli cineasti) e finisce alla Calvaire, di Fabrice du Welz.
Il cinema belga è davvero in grande salute, e questo film lo dimostra.
I protagonisti sono azzeccati, c’è anche Jan Bijvoet, protagonista di Borgman e El abrazo de la serpiente.
Un’opera prima davvero forte, arriva al cinema, da noi, dopo due anni, e meno male che possiamo vederlo.
Colpo di scena finale che da solo vale il prezzo del biglietto.
Solo in una cinquantina di sale, non perdetevelo, non ve ne pentirete - Ismaele




Robin Pront sembra avere chiara la rotta su cui dirigere la propria opera, anche in prospettiva futura. "Le Ardenne" stringe i nodi di ogni relazione famigliare e si fa domande riguardo a vincoli, debiti e ambiguità dell'espressione emotiva riportandole a un criterio in sottraendo dell'enunciazione cinematografica. Non è peccato che i personaggi siano evidentemente legnosi, inamovibili, tipizzati (non per niente indossano lungo tutto il film gli stessi vestiti), e pazienza se estetica e metafore sanno di scuola. Nel situarsi fra calcolo e padronanza questo esordio cammina dritto e saldo, e dimostra meno acerbità di quanti siano i margini di crescita del suo regista.

…La caratterizzazione dei personaggi, resi in maniera ambigua e inquietante, è curata almeno quanto quella del contesto sociale in cui si muovono. Certe sonorità tecno-elettroniche, la luce plumbea, la pioggia e il grigiore creano una sensazione di tragedia incombente. Quello descritto è un mondo in cui non c'è posto per sognare altro se non la normalità e in cui la scelta è tra lavori umili o delinquenza. Su di uno sfondo cinico e corrotto fatto di malavita, povertà, droga e alcool, il film disegna la discesa negli inferi del dolore esistenziale e racconta di amori, tradimenti e fratellanza con tonalità shakespeariane.
Le Ardenne del titolo incarnano per i protagonisti l'infanzia rimpianta e l'innocenza perduta eppure è proprio in quelle aree forestali che avrà luogo il climax violentissimo della parte finale del film…

Le Ardenne è un bel noir dalle tinte veramente cupe. Un dramma familiare che si origina da un rapporto che è profondamente mutato durante la permanenza in carcere di uno dei due fratelli. Tale cambiamento provoca un processo narrativo che si fonda principalmente nelle verità che non vengono esplicitate. Un continuo rimandare che da una parte fa salire alle stelle la tensione fra i personaggi, specialmente tra i due fratelli, e successivamente esplodere con tutta la sua violenza nei boschi delle Ardenne, luogo dove trascorrevano l'estate durante l'infanzia e ora teatro oscuro della resa dei conti. Molto buona la caratterizzazione dei personaggi e la fotografia che dipinge in tonalita scure il contesto degradato della periferia di Anversa e i luoghi delle Ardenne. Un'umanità priva di qualsiasi possibilità di redenzione.

2 commenti:

  1. Ahahahaha, incredibile!

    inizia alla Dardenne e finisce alla Calvaire, pazzesco, identici

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    1. un caso di corrispondenza di cinefili sensi, direi :)

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