martedì 17 giugno 2014

Revolución

Mariana Chenillo, Fernando Eimbcke, Amat Escalante, Gael García Bernal, Rodrigo García, Diego Luna, Gerardo Naranjo, Rodrigo Plá, Carlos Reygadas, Patricia Riggen sono i registi di 10 episodi, insieme in un film collettivo con un tema, ricordare i 100 anni della Rivoluzione Messicana (quella di Pancho Villa ed Emiliano Zapata, per citare due di quei rivoluzionari). alcuni corti sono belli, altri molto belli, quello che mi è piaciuto di più è il corto di Fernando Eimbcke, di una bellezza senza tempo e senza limiti (cercherò i film di Fernando Eimbcke, sicuro).
cercatelo e godetene tutti - Ismaele




Non è facile celebrare il centenario di una rivoluzione. Ancor di più se si tratta di quella messicana che conserva in sé, dopo che tanto tempo è trascorso, elementi di profondo squilibrio sociale che includono non ottimi rapporti con i confinanti Stati Uniti. La scelta di rappresentarla attraverso lo sguardo di diec i registi che hanno storie e stili narrativi molto diversi tra loro si rivela vincente. Ci sarà (come sempre accade e non potrebbe essere altrimenti con i cortometraggi) chi preferirà una storia rispetto ad un'altra.
E' però il complesso dell'operazione che si rivela interessante offrendo allo spettatore un puzzle di tracce di un evento che incise e tuttora incide profondamente sulla storia delle Americhe. Non a caso lo slogan di lancio suona così. "La realtà cambia se osservata da vicino".

Le film à sketchs est un genre intéressant, à la fois peu risqué pour le spectateur indécis (qui voit ses chances de passer un bon moment multipliées) et en même temps rarement réussi, la principale difficulté étant de composer à partir de regards contrastés (sur la forme comme sur le fond) un ensemble significatif et équilibré. Difficile, en effet, de ne pas tomber dans l’enfilade de courts-métrages sans écarts ni surprises, l’exercice de style un peu trop mécanique ou encore l’excès de formalisme, faute d’histoire ou de sujet à raconter.
En ce sens, on peut dire que « Revolución » est un film plutôt réussi, évitant de nombreux écueils du genre. Tout est suggéré dans le titre : il s’agit moins d’un portrait du Mexique d’hier et d’aujourd’hui qu’une suite de variations sur le thème de la révolution, qu’elle soit personnelle, collective, historique, sociale ou familiale. Le film parvient ainsi à prendre un peu de hauteur, privilégiant la vision humaine et humaniste au contexte politique, sans toutefois l’ignorer. Bien sûr, et c’est plutôt agréable, tous les styles et points de vue sont permis : de la comédie sentimentale à la peinture sociale, de l’anecdote à la tranche de vie, du métrage minimaliste à l’expérience arty. Et chaque pièce du puzzle, de la plus fluide à la plus fouillis, vient compléter l’ensemble avec une certaine force, offrant une lecture surprenante et souvent intéressante de la révolution…
da qui

2 commenti:

  1. Di solito non apprezzo più di tanto i film antologici, ma questo colpisce diritto al cuore e, soprattutto, alla mente. Forse il corto di Eimbcke è l'apice del suo cinema, almeno finora.

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    1. un corto davvero splendido, e Armancio è davvero un musicista speciale.

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